Blink Twice (2024) - Recensione a cura di Roberto Terzaroli
Genere: giallo, thriller, drammatico, horror
Durata: 102 minuti.
Casa di produzione: Bruce Cohen Productions, Free Association, Metro-Goldwyn-Mayer, Redrum.
Produttori: Bruce Cohen, Aaron Himelstein, Gildardo Martinez, Brian M. O'Neill, George Scarles, Tiffany Persons, Garret Levitz, Zoë Kravitz, Channing Tatum.
Regia: Zoë Kravitz.
Sceneggiatura: Zoë Kravitz, E.T. Feigenbaum.
Cast: Naomi Ackie (Frida), Channing Tatum (Slater King), Christian Slater (Vic), Simon Rex (Cody), Adria Arjona (Sarah), Geena Davis (Stacy), Alia Shawkat (Jess), Kyle MacLachlan (Rich), Haley Joel Osment (Tom), Levon Hawke (Lucas), Trew Mullen (Heather), Liz Caribel (Camilla).
Trama:
Frida, una cameriera insoddisfatta della propria vita, viene invitata dal miliardario Slater King nel resort della sua isola deserta, in compagnia della sua migliore amica. Dapprima inebriata dalla fantastica location e dai numerosi comfort, ben presto il soggiorno prenderà una piega macabra, rivelando una realtà del tutto diversa da ciò che sembra.
Cosa ne penso (alcuni spoiler):
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, dopo aver visto Blink Twice, lungometraggio d’esordio per Zoë Kravitz, potrei suggerire alla nostra neoregista di cambiare mestiere, ma non voglio essere troppo cinico e analizzerò il tutto nei dettagli.
Devo dire che i segnali del film mediocre erano già chiari dall'inizio: ogni volta che sono presenti un insieme di vecchie glorie e un cast di tutto rispetto, il film, come da prassi, risulta inguardabile. Sembra quasi che, in alcune produzioni, si voglia compensare la pochezza di fondo con attori quotati; scelta all'apparenza furba ma che quasi mai porta a buoni risultati. Vedere, ad esempio, il nostro amato Kyle MacLachlan, il Dale Cooper di Twin Peaks, ridotto a un ruolo così secondario in una produzione di così basso livello fa storcere non poco il naso a noi cinefili di vecchia guardia. Non di meno Christian Slater, Geena Davis e Haley Joel Osment, attori famosi dagli anni ’80 al 2000, ridotti a macchiette. Tristezza totale. Ma andiamo oltre.
Come vedete, la mia recensione si è ridotta a un catalogo di comparsate, perché se è vero che alle giovani generazioni questi particolari sfuggono per ovvie ragioni, a noi che abbiamo superato la soglia dei quarant'anni non è facile intortarci. Capiamo quando un prodotto è stato confezionato per piacere, cosa che inevitabilmente me lo fa disprezzare a priori, ma le cause vanno anche oltre questa premessa.
Come vedete, la mia recensione si è ridotta a un catalogo di comparsate, perché se è vero che alle giovani generazioni questi particolari sfuggono per ovvie ragioni, a noi che abbiamo superato la soglia dei quarant'anni non è facile intortarci. Capiamo quando un prodotto è stato confezionato per piacere, cosa che inevitabilmente me lo fa disprezzare a priori, ma le cause vanno anche oltre questa premessa.
Zoë Kravitz cerca di portare a casa il risultato con la tematica, ovviamente condivisibile e attuale, della denuncia dell'abuso da parte del potere, dei ricchi e soprattutto dell'uomo sulla donna. Anche qui però, purtroppo, come da copione di un femminismo forse non di altissimo livello, domina l'immagine stereotipata dell'uomo malvagio, e in questo caso circondato da cretini e casi umani uno peggio dell'altro, a fare da riempitivo a un’ora e quaranta di luoghi comuni, conditi da copia e incolla di scene organizzate davvero male, tanto da rendere la prima mezz'ora del tutto dimenticabile, con un plot twist che arriva circa a metà film quando ormai lo sbadiglio per gli spettatori più esigenti regna imperturbato.
Praticamente una pellicola che, all'inizio, si presenta come un Cinquanta sfumature di grigio ambientato in un resort su un’isola deserta, con tanto di occhi languidi per l'uomo bello e ricco, si trasforma in un revenge movie spietato con un finale che praticamente getta nella pattumiera tutto quel poco di buono che si era costruito. Davvero i più grandi complimenti. Non vi svelo i dettagli per non farvi completamente spoiler.
Nonostante questo film per me sia stato un'esperienza pessima, a tratti fastidiosa, quando recensisco film come Blink Twice devo sempre far attenzione a mettermi nei panni dello spettatore meno esigente. Oggettivamente ci troviamo di fronte a un prodotto ben confezionato soprattutto dal lato estetico: colori sgargianti, una fotografia abbastanza buona e una bella location. Questi sono elementi che sicuramente piaceranno allo spettatore che vuole passare una serata con un thriller di media qualità e tensione crescente, almeno per il gusto comune. Ai palati più raffinati consiglio fortemente di passare oltre.
Blink Twice è uno di quei casi in cui c'è molto budget ma poca sostanza, un'accoppiata sicuramente vincente per fare breccia nella mia mente. Forse bisognerebbe sondare idee davvero nuove in queste produzioni moderne. Purtroppo, si prediligono tematiche ridondanti che, se da un lato rendono i prodotti più accettabili dal mainstream, dall'altro non fanno che rafforzare certi stereotipi duri a morire e che tagliano fuori una grande fetta di realtà ben diversa. Chi vorrà leggere tra le righe avrà intuito quello a cui mi riferisco.
Per ora passo e chiudo e vi do l'appuntamento alla prossima recensione.
A presto, cari Cineribelli!
Il film piacerà a:
Chi cerca un thriller senza grandi pretese in una bella location, con elementi di tensione crescente e mistero
Chi cerca un thriller senza grandi pretese in una bella location, con elementi di tensione crescente e mistero
Il film non piacerà a:
A chi cerca una trama di spessore e con elementi fuori dal comune.
Pregi:
Buona fotografia, bella location, un Channing Tatum molto convincente, sicuramente il punto forte della pellicola.
Buona fotografia, bella location, un Channing Tatum molto convincente, sicuramente il punto forte della pellicola.
Difetti:
Una prima mezz'ora davvero noiosa, scrittura davvero povera dei personaggi maschili e femminili di secondo piano.
Curiosità sul film:
Blink Twice segna l'esordio alla regia di Zoë Kravitz, figlia del celebre musicista Lenny Kravitz e dell'attrice Lisa Bonet.
Blink Twice segna l'esordio alla regia di Zoë Kravitz, figlia del celebre musicista Lenny Kravitz e dell'attrice Lisa Bonet.
Giudizio finale:
lo consiglio?
lo consiglio?
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