The Assessment – La Valutazione (2025) Prime Video - Recensione a cura di Roberto Terzaroli

   

The Assessment – La Valutazione

Genere: Sci-fi, Thriller
Paese di Produzione: Germania, Regno Unito, USA
Piattaforma di distribuzione: Prime Video
Durata: 114 minuti
Casa di produzione: Augenschein Filmproduktion, Number 9 Films
Project Infinity, ShivHans Pictures, Tiki Tane Pictures
Produttori: Stephen Woolley,Elizabeth Karlsen, Jonas Katzenstein
Maximilian Leo, Shivani Rawat, Julie Goldstein, Grant S. Johnson
Sceneggiatura: John Donnelly, Nell Garfath Cox, Dave Thomas
Regia: Fleur Fortuné
Cast: Elizabeth Olsen (Mia), Alicia Vikander (Virginia), Himesh Patel (Aaryan)
Minnie Driver (Evie), Benny O. Arthur (Ash), Leah Harvey (Holly), Nicholas Pinnock (Walter) Charlotte Ritchie (Serena), Indira Varma (Ambika)

Trama:

In un futuro distopico, dove il cambiamento climatico ha sconvolto la Terra e scarseggiano le risorse, una coppia di privilegiati, Mia e Aaryan, viene sottoposta ad una valutazione severa da parte di Virginia, valutatrice dai metodi bizzarri e imprevedibili, che dovrà testare la loro attitudine a diventare genitori. Nel cosiddetto mondo nuovo, infatti, i figli non sono più un diritto: si impongono esclusivamente gestazioni extrauterine e viene permesso soltanto a coppie selezionate di crescere una prole. La situazione prenderà pieghe inaspettate, fino ad un epilogo con tinte decisamente oscure, non soltanto per la coppia, ma anche per quel poco che rimane dell'umanità.


Cosa ne penso (pochi spoiler): 
 
The Assessment, uscito da poco su Prime Video, è uno di quei film da vedere dopo aver fatto una bella scorta di bibite energetiche o caraffe di caffè forte. Scherzi a parte, questa pellicola rappresenta uno dei sci-fi più lenti usciti negli ultimi anni, di cui, a mio parere, si poteva sicuramente fare a meno, almeno per com'è stato scritto. L'idea è buona, ma purtroppo solo quella.  
Con la presenza di Alicia Vikander e dotato di un'estetica che richiama leggermente l'ottimo Ex Machina di Garland del 2015, per l'ambiente minimale, questa volta non in una foresta, ma in un paesaggio desolato, la trama si sviluppa in modo così lento da rendere quasi difficile proseguire oltre la prima ora di visione, e detto da un grande amante del genere è tutto dire.  
La coppia composta da Mia (Elizabeth Olsen) e Aaryan (Himesh Patel) si trova a subire la valutazione della valutatrice Virginia, interpretata da un'Alicia Vikander sempre fantastica ma forse, in questo caso, leggermente sottotono. Dopo un’attenta analisi, dovrà emettere un'importante verdetto: i nostri eroi riusciranno a diventare genitori?  Devo dire che è stata proprio questa tematica ad attirarmi, in quanto, divagando leggermente dalla recensione, credo che fare il genitore non sia sicuramente un mestiere adatto a tutti e sia qualcosa da non prendere con leggerezza. Purtroppo questo spunto interessante di riflessione viene del tutto offuscato da una sceneggiatura tediosa, veramente poco interessante, con pochissimi colpi di scena abbastanza telefonati e con un coinvolgimento che tarda ad arrivare, fino ad un epilogo provocatorio e nichilista, che non basta comunque per salvare tutto il resto.  
Devo dire che, in verità, detesto quelle pellicole che sprecano tematiche importanti con sceneggiature scritte male, ed è proprio questo il caso. L'unico aspetto interessante è la rappresentazione di questa doppia società basata sul nuovo mondo, dove gli esseri umani, attraverso la tecnologia, hanno creato una realtà del tutto asettica e controllata, dove ormai l'intelligenza artificiale e la realtà virtuale si mescolano in una sorta di stato onirico permanente.  Lo stesso protagonista della coppia, Aaryan, si diletta nella creazione di animali da compagnia artificiali, cercando di perfezionare sempre di più i suoi modelli, con risultati sempre più raffinati.
La compagnia della valutatrice, comunque, porterà scompiglio nell'atmosfera serena della coppia, con risultati in parte abbastanza prevedibili. Con un gioco interessante, la donna imita in tutto e per tutto il comportamento di una bambina, compreso il complesso di Elettra. Ci siamo capiti. In verità, questa parte della pellicola è abbastanza geniale e, scritta meglio, poteva sicuramente rendere molto di più.  Una durata minore e un ritmo più concitato avrebbero donato sicuramente almeno un voto discreto all'opera, che purtroppo non può arrivare, così com'è, più che alla sufficienza. La tematica è comunque interessante, così come lo spunto di riflessione sul senso della genitorialità e la buona estetica generale.  

The Assessment, come dico per diverse pellicole, è una buona idea sfruttata male, problema comune purtroppo di molte produzioni dell'era moderna che vorrebbero trattare temi nuovi, ma si perdono in scritture mediocri. Sinceramente, nonostante qualche spunto positivo, non mi sentirei di consigliare a nessuno due ore di visione di un film così lento. A voi la scelta.  

In fondo, la vera valutazione è nei confronti dello spettatore: chi riuscirà ad arrivare alla fine? Da lì sicuramente il titolo del film.  

Chiudo con ironia, come amo spesso fare.  Alla prossima recensione, amici Cineribelli!  

Il film piacerà a:
Chi apprezza pellicole sci-fi anche se con ritmi lenti, atmosfere minimali e buon cast.

Il film non piacerà a:
Chi cerca uno sci-fi con ritmo, tensione e dinamismo.

Pregi:
Spunti interessanti di riflessione, ottima estetica cosi come la colonna sonora, minimale come l'ambientazione ma d'effetto.

Difetti:
Ritmo decisamente troppo lento anche per lo spettatore meno esigente. 

Curiosità sul film:
The Assessment segna il debutto nel lungometraggio della regista Fleur Fortuné, nota per aver diretto videoclip musicali per artisti come Drake, Pharrell Williams e Travis Scott.

Giudizio finale:
lo consiglio?


 (Recensione a cura di Roberto Terzaroli) 
 

 
 

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