Joker: Folie à Deux (2024) - Recensione a cura di Umberto Visani
Genere: drammatico, musicale, thriller, poliziesco
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 138 min
Produzione: Village Roadshow Pictures, DC Studios, Joint EffortDurata: 138 min
Produttore: Todd Phillips, Joseph Garner, Emma Tillinger Koskoff
Produttore esecutivo: James Gunn, Georgia Kacandes
Regia: Todd Phillips
Sceneggiatura: Todd Phillips, Scott Silver
Cast: Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson
Trama:
Arthur Fleck, il Joker, è rinchiuso nel manicomio di Arkham in attesa del processo per una serie di omicidi. Il suo avvocato intende giocare la carta dell’infermità mentale, affermando che l’uomo Fleck sarebbe scisso dal personaggio/maschera Joker. Durante alcune sessioni di musicoterapia nell’istituto manicomiale, Fleck/Joker incontra Harleen Quinzel/Harley Quinn...
Cosa ne penso (no spoiler):
Sono andato a vedere Joker: Folie à Deux con una serie di timori generati dall’aver letto in maniera sommaria alcuni commenti e pezzi sparsi di recensioni che criticavano il film e, soprattutto, lo definivano sostanzialmente un musical, genere a me particolarmente inviso perché trovo ridicolo che in certe scene all’improvviso tutti i personaggi si mettano a cantare in maniera del tutto anti-mimetica e fastidiosa per la narrazione per come la intendo io.
Questi timori sono stati subito fugati quando ho compreso un aspetto centrale, vale a dire che le fasi di cantato non sono per nulla simili a quelle dei musical ma ritraggono il modo in cui sia Fleck/Joker (interpretato nuovamente dal bravissimo Joaquin Phoenix) sia Harleen Quinzel/Harley Quinn (interpretata da una altrettanto brava Lady Gaga, la cui performance attoriale mi ha sorpreso in positivo) vedono il mondo: lo vedono leggendo il tutto e sovrarappresentandolo tramite canzoni che girano nelle loro menti e che fanno da colonna sonora delle loro vite a mo’ di coro della tragedia greca. Ed è qui che inizia la folie à deux, nel momento esatto in cui questo aspetto che li unisce diviene palese a entrambi, malgrado le forti distanze teoriche tra loro. Teoriche in quanto, come ogni amante dell’universo DC ben sa, Harleen Quinzel non è “matta” ma si è infiltrata nel manicomio di Arkham per controllare più da vicino i pazienti e il Joker stesso, essendo una psichiatra. Ed è proprio sempre qui che inizia la discesa (o ascesa) nel mondo del Joker, travolta da una ammirazione fortissima verso il personaggio.
La trama si dipana in parte anche sulle vicende processuali, con momenti di alto livello. Mi ha colpito molto il consiglio dell’avvocato di Fleck/Joker prima di un’udienza importante: “sii te stesso”. Il peggior consiglio possibile, sia in generale sia verso un soggetto che è diventato più personaggio che persona, dove il primo ha di gran lunga preso il posto e occupato lo spazio del secondo ed è proprio il personaggio a essere oggetto dell’amore folle di Harleen Quinzel, che diventa Harley Quinn proprio per dismettere gli strettissimi panni della persona e diventare anche lei personaggio.
Non posso svelare di più, il film va visto e assaporato nella sua potenza sia immaginifica sia musicale. Né tantomeno, si può rivelare il finale, ma si può dire quale finale mi sarei aspettato, anche se diverso da quello reale, dove la colonna sonora assume un’importanza centrale, ancor più che in altre opere. Ecco, fossi stato il registra avrei fatto terminare la pellicola sulle note di Save Me dei Queen: “It started off so well/They said we made a perfect pair/I clothed myself in your glory and your love/How I loved you”. Il film non finisce così, ma ci si può allontanare dalla sala facendosi accompagnare da queste strofe.
Il film piacerà a:
Gli amanti del primo Joker e di tutte le opere sovrarappresentative.
Gli amanti del primo Joker e di tutte le opere sovrarappresentative.
Il film non piacerà a:
Chi crede sia un musical o anche a certi super fan del mondo DC che vedranno qualche mancanza di “continuity” con il canone.
Pregi:
Follia a due, la migliore.
Follia a due, la migliore.
Difetti:
Lieve non totale aderenza al canone DC.
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