Muori di Lei (2025) - Recensione a cura di Umberto Visani

 

Muori di lei

Genere: Commedia, drammatico, sentimentale, thriller
Paese di produzione: Italia
Durata: 103 minuti
Regia: Stefano Sardo 
Sceneggiatura: Giacomo Bendotti e Stefano Sardo 
Casa di produzione: Nightswim, Baš Čelik, Medusa Film
Produttori: Cristiano Gerbino, Stefano Sardo, Ines Vasiljevic  
Cast: Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta 

Trama:

Luca (Riccardo Scamarcio) è un professore di filosofia che si trova a vivere il lockdown a Roma in parziale solitudine poiché la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta), medico, viene richiamata in ospedale per fronteggiare l'emergenza sanitaria. In questo contesto, Luca si sente attratto dalla nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga), che lo trascina in una spirale che porterà a conseguenze inaspettate.



Cosa ne penso (no spoiler):

“Quando tutto era ormai accaduto, sono stato investito da una rivelazione”: questa frase di Luca coglie appieno la natura del film, che inizia e procede per lungo tratto lontano dagli stilemi del noir a livello di trama, pur essendolo fortemente nella fotografia che gioca con luci soffuse e ombre nette, immergendo lo spettatore in un mondo che sembra sul punto di frantumarsi tra realtà e delirio. La sceneggiatura, come accennato, in partenza presenta pochi aspetti di “mistero”, raccontando il tradimento di Luca che si invaghisce della nuova vicina di casa e cerca di tenere nascosta la relazione alla moglie Sara, impegnata in ospedale con orari estenuanti.
La postazione di lavoro del protagonista, affacciata sul salotto di Amanda, fornisce una visuale da “Finestra sul cortile” di hitchcockiana memoria che prelude a un qualcosa di più inquietante, che però fino a un certo momento si consustanzia nella mera presenza di un uomo violento che fa visita ad Amanda stessa. 
Il regista Stefano Sardo riesce nell’intento di costruire un racconto sempre più magnetico, in cui l’atmosfera è tanto affascinante quanto inquietante, evocando quel senso di straniamento e tensione sospesa. 
Riccardo Scamarcio offre una performance intensa, perfettamente in linea con il suo personaggio, un uomo in bilico sul baratro della perdizione per l’attrazione incontenibile verso Mariela Garriga che incarna con fascino e ambiguità il ruolo della femme fatale, una presenza che sembra uscita da un sogno torbido, mentre Maria Chiara Giannetta dona solidità e spessore a una figura femminile più concreta e dolorosamente reale. 
Se c’è una qualità che distingue “Muori di Lei” è il cambio di passo che arriva a circa tre quarti dell’opera, con una “mise en scene” che subisce un’accelerazione netta per tuffarsi a pié pari nel noir. Svolta in parte inaspettata ma che vivacizza il film portando a dei colpi di scena che non sembravano potessero caratterizzarlo, avendo mostrato fino a quel punto una narrazione fin troppo standard il cui ribaltamento giunge fortemente gradito. 

Il film piacerà a:
Gli amanti del noir, per quanto gli aspetti più connotativi del genere non emergano subito.
 
Il film non piacerà a:
Chi avesse pensato che il film fosse noir fin dall’inizio e quindi rimanga parzialmente deluso da una trama fin troppo comune nella prima parte.
 
Pregi:
Attori molto convincenti, fotografia di gran livello, atmosfere cupe, svolta inaspettata nella seconda parte.

Difetti:
Il trailer mostra un film la cui patina di mistero e singolarità emerge solamente in una fase molto avanzata, per cui questo genera un potenziale scollamento rispetto alle aspettative iniziali, per quanto poi totalmente compensate da un finale sontuoso.
 
Lo consiglio?




 (Recensione a cura di Umberto Visani)
 



 
 






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