Cortina Express (2024) Recensione a cura di Umberto Visani
Genere: Commedia
Paese di produzione: Italia
Durata: 102 min
Produzione: Be Water, Medusa Film, Prime VideoDurata: 102 min
Produttore: Mattia Guerra, Gabriele Pacitto
Regia: Eros Puglielli
Sceneggiatura: Tommaso Renzoni, Eros Puglielli
Cast: Christian De Sica, Isabella Ferrari, Ernesto D'Argenio
Trama:
Cortina, periodo natalizio, vari personaggi si muovono nella celebre località montana. Lucio De Roberti (Christian De Sica), affascinante settantenne che cerca di salvare il nipote da un matrimonio con una ragazza la cui famiglia è piena di debiti. Dino Doni (Lillo Petrolo), ex star della musica, in cerca di riscatto per la sua carriera e, soprattutto, di ricostruire il rapporto con sua figlia. Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), una discografica in crisi sia in ambito lavorativo sia personale. Tre personaggi i cui collegamenti tra loro verranno svelati a mano a mano.
Cosa ne penso (no spoiler):
Il (pre)giudizio che spesso cade come una scure sui cosiddetti “cinepanettoni” tende da anni a essere spesso equamente diviso tra coloro che li criticano in maniera aprioristica senza averne mai visto uno e coloro che, senza aver guardato gli ultimi, si limitano a ripetere a pappagallo “non sono più belli come quelli di una volta”. Da un lato abbiamo, quindi, uno snobismo che va a dividere tutto tra opere presuntamente “alte” e opere “basse” e, dall’altro, una sorta di laudatio temporis acti verso un tempo che non c’è più e che, forse, c’era solo nella mente di chi esprime certi giudizi frettolosi, sempre senza aver mai guardato il film in questione.
Consapevole di questi limiti nel giudizio dei più, sono andato a vedere Cortina Express curioso di vedere se e come il cinepanettone con protagonista De Sica si fosse rinnovato e se avesse voluto farlo, conscio del fatto che, su certe meccaniche, a volte anche minime modifiche possono essere ottimali per tenere viva una commedia che, a parte rari scivoloni come Natale sul Nilo o Natale in India (inutilmente sguaiati e poveri a livello di scrittura), ha sempre cercato di fotografare la situazione del paese, mostrando personaggi macchiettistici e cercando di tenere vivo il genere assolutamente da non disprezzarsi della commedia degli equivoci.
Il film parte nel segno della continuità, con ormai anacronistici titoli di testa che, grazie alla scelta musicale di Heart of Glass di Blondie, mi hanno subito ben disposto verso la pellicola.
Continuità che, però, è solo di facciata. Sono lontani, infatti, i tempi di Vacanze di Natale 1983, con Guido Nicheli e il suo iconico Milano-Cortina in 2 ore, 54 minuti e 27 secondi, “Alboreto is nothing”. Ora a Cortina molti vanno con il Cortina Express che dà il titolo al film, e l’aspetto dissacrante non è più verso i ricchi degli anni Ottanta (sui quali i cinepanettoni hanno costruito il proprio umorismo ai tempi) ma verso i finti ricchi odierni che vogliono basare tutto sulla finzione alla ricerca di un’accettazione di facciata. Proprio sulla finzione fa perno il film, in particolare nella figura di Dino Doni, ottimamente interpretata da Lillo, ex star della musica in totale disarmo che cerca di riconquistare l’affetto della figlia millantando di conoscere personalmente un trapper di cui la ragazza è invaghita, trapper totalmente vuoto che fonda sul niente il proprio successo. Da qui un susseguirsi di equivoci e tentativi di aggiustare una situazione sempre più sfuggente, con Christian De Sica e Isabella Ferrari a completare il quadro di numerosi infingimenti, dove ognuno si mostra per chi non è e per come non è. Lo sguardo del regista è impietoso nel cogliere uno spaccato fin troppo reale, esattamente come accadeva negli altri cinepanettoni storici, con intenti sempre “fotografici” di una realtà che nei decenni è via via peggiorata.
Consapevole di questi limiti nel giudizio dei più, sono andato a vedere Cortina Express curioso di vedere se e come il cinepanettone con protagonista De Sica si fosse rinnovato e se avesse voluto farlo, conscio del fatto che, su certe meccaniche, a volte anche minime modifiche possono essere ottimali per tenere viva una commedia che, a parte rari scivoloni come Natale sul Nilo o Natale in India (inutilmente sguaiati e poveri a livello di scrittura), ha sempre cercato di fotografare la situazione del paese, mostrando personaggi macchiettistici e cercando di tenere vivo il genere assolutamente da non disprezzarsi della commedia degli equivoci.
Il film parte nel segno della continuità, con ormai anacronistici titoli di testa che, grazie alla scelta musicale di Heart of Glass di Blondie, mi hanno subito ben disposto verso la pellicola.
Continuità che, però, è solo di facciata. Sono lontani, infatti, i tempi di Vacanze di Natale 1983, con Guido Nicheli e il suo iconico Milano-Cortina in 2 ore, 54 minuti e 27 secondi, “Alboreto is nothing”. Ora a Cortina molti vanno con il Cortina Express che dà il titolo al film, e l’aspetto dissacrante non è più verso i ricchi degli anni Ottanta (sui quali i cinepanettoni hanno costruito il proprio umorismo ai tempi) ma verso i finti ricchi odierni che vogliono basare tutto sulla finzione alla ricerca di un’accettazione di facciata. Proprio sulla finzione fa perno il film, in particolare nella figura di Dino Doni, ottimamente interpretata da Lillo, ex star della musica in totale disarmo che cerca di riconquistare l’affetto della figlia millantando di conoscere personalmente un trapper di cui la ragazza è invaghita, trapper totalmente vuoto che fonda sul niente il proprio successo. Da qui un susseguirsi di equivoci e tentativi di aggiustare una situazione sempre più sfuggente, con Christian De Sica e Isabella Ferrari a completare il quadro di numerosi infingimenti, dove ognuno si mostra per chi non è e per come non è. Lo sguardo del regista è impietoso nel cogliere uno spaccato fin troppo reale, esattamente come accadeva negli altri cinepanettoni storici, con intenti sempre “fotografici” di una realtà che nei decenni è via via peggiorata.
A mo’ di pars construens, però, il regista vuole infondere un minimo di speranza nel finale, quando viene disvelato l’inganno e alcuni personaggi (non sveliamo quali) decidono di ripartire senza lo strato di finzione che li aveva obnubilati e portati lontani dal loro reale sentire.
Il film piacerà a:
Coloro che apprezzano il genere della commedia che mostri al tempo stesso in maniera impietosa il mondo presente.
Coloro che apprezzano il genere della commedia che mostri al tempo stesso in maniera impietosa il mondo presente.
Il film non piacerà a:
Chi a priori già abbia deciso che si tratti di un’opera “bassa” o che facessero ridere solo i cinepanettoni di una volta.
Pregi:
De Sica e Lillo in stato di grazia, trama ben ideata, gag divertenti, agrodolce nel mostrare molteplici problematiche attuali assolutamente reali.
De Sica e Lillo in stato di grazia, trama ben ideata, gag divertenti, agrodolce nel mostrare molteplici problematiche attuali assolutamente reali.
Difetti:
Chi si aspetta un film fortemente “da ridere” potrebbe ritrovarsi lievemente deluso nel momento in cui il film invita anche a ragionare sottilmente.
Lo consiglio?
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