The Boogeyman (2023) - Recensione a cura di Roberto Terzaroli

   

The Boogeyman

Genere: Horror
Paese di Produzione: Stati Uniti d'America
Classificazione: VM14
Durata: 99 min
Casa di produzione: 20th Century Studios, 21 Laps Entertainment
NeoReel, Twentieth Century Fox
Produttori: Shawn Levy, Dan Levine, Dan Cohen
Regia: Rob Savage
soggetto:  Basato sul racconto "Il baubau" di Stephen King
Sceneggiatura: Scott Beck, Bryan Woods
Cast: Sophie Thatcher (Sadie), Chris Messina (Will Harper) , Vivien Lyra Blair (Sawyer)

Trama:

Le figlie dello psicologo Will Harper, Sadie e Sawyer, dopo la morte della loro madre si trovano ad affrontare una presenza inquietante nella loro casa. Questa creatura, simbolicamente legata al loro dolore, li porterà ad affrontare i loro traumi e a fare i conti con le loro paure più profonde.


Cosa ne penso (no spoiler): 
 
Mi sono approcciato a The Boogeyman attirato dal mio apprezzamento per le doti recitative di Sophie Thatcher, eccelsa nel ruolo della predicatrice di Heretic, che abbiamo trattato nella precedente recensione ma anche per l'ottima performance nei ruoli di donna androide in Companion.
In verità ho scoperto quest'attrice nella serie tv Yellowjackets, che vi consiglio almeno per i primi episodi, una serie che scade totalmente con il proseguire delle stagioni, purtroppo.
In questo film, come tutte le produzioni a cui partecipa, si rivela sempre una delle colonne principali, anche se in questo caso non basta.
Venendo a noi, The Boogeyman (scritto dagli sceneggiatori di Heretic, Scott Beck e Bryan Woods) prende ispirazione dal racconto "il baubau" di Stephen King, incluso nella raccolta del 1978 "Night Shift", mettendo in atto alcune modifiche importanti. Il film ha un incipit di tutto rispetto e devo dire che, almeno inizialmente, ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte ad una piccola perla, illusione svanita del tutto durante il dispiegamento della trama.
Seppur infarcito dei stereotipi ormai presenti in tutti gli horror americani, ormai quasi presi a modello, The Boogeyman cerca di esplorare il concetto archetipico del dolore che prende le forme mostruose, che nasce nell'oscurità, metafora della nostra interiorità, un'entità negativa che si nutre esclusivamente della nostra sofferenza. Questo concetto è presente in altre pellicole simili e non è di certo originale, anzi direi che in passato è stato affrontato decisamente meglio, vedi l'ottimo Babadook di Jennifer Kent del 2014.
In questo caso il male che prende forma è veramente molto scontato e non fa per nulla paura, molto carina la trovata della sfera luminosa che usa la bambina per scrutare il buoio creando un minimo di supsense ma è veramente troppo poco.  Tutto risulta eccessivamente prevedibile e nonostante la recitazione, sempre sul pezzo, di Sophie Thatcher la sceneggiatura risulta fragilissima, priva di mordente ed equiparabile alla pletora di film horror del mercato horror, non riuscendo a distinguersi sotto nessun aspetto.  Devo dire che mi dispiace perché il film parte molto bene e con un forte senso di mistero, che si dissolve totalmente con il passare dei minuti.
Penso che la sceneggiatura avrebbe guadagnato moltissimo con una maggiore inerenza al racconto di King, mettendo in campo un plot twist sulla vera identità di Boogeyman che purtroppo in questo caso è totalmente assente, nonostante se ne senta il bisogno. In verità non sempre vale questa regola anche perché lo stesso Shining, cult anni 80 ispirato anch'esso ad un racconto di King, non corrisponde in toto all'opera letteraria e nonostante questo è stato osannato da più parti. Da King è stato definito addirittura una pessima trasposizione. Non l'avreste mai detto vero? Devo dire che sono del tutto d'accordo ma non è questo lo spazio per parlarne. Magari in futuro.

In sintesi, The Boogeyman può essere un film godibile per chi non cerca un horror di spessore, non è pessimo, ma non spicca sotto nessun aspetto e non meraviglia lo spettatore con nessun colpo di scena. Nonostante questo può andare bene per chi non cerca nulla d'impegnativo.

Alla prossima recensione cari amici cineribelli!
 
Il film piacerà a:
Chi cerca un horror con una buona dose di mistero, poco spaventoso, ma con qualche jump scare, che in fondo non guasta mai, almeno per lo spettatore medio.

Il film non piacerà a:
Chi cerca un horror di spessore, in tal caso non fa assolutamente per voi.

Pregi:
Ottima dose di mistero per tutta la prima parte della pellicola, Sophie Thatcher ottima come sempre.

Difetti:
Eccessiva prevedibilità, poco coraggio e voglia di rischiare con una maggiore inerenza al racconto originale. I sceneggiatori 
Scott Beck e Bryan Woods hanno optato per un racconto diverso e senza contenuti scabrosi.

Curiosità sul film: (voce extra - novità)
Il film doveva essere distribuito in streaming su Hulu ma visti gli apprezzamenti nelle proiezioni di prova il prodotto è arrivato sul grande schermo.

Giudizio finale:
lo consiglio?


 (Recensione a cura di Roberto Terzaroli) 
 

 
 


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