Heretic (2025) - Recensione a cura di Roberto Terzaroli

  

heretic


Genere: Horror, Thriller
Classificazione: VM14 anni
Durata: 111 minuti
Casa di produzione: A24, Beck/Woods, Catchlight Studios, Shiny Penny
Produttori: Scott Beck, Bryan Woods, Stacey Sher, Julia Glausi
Produttori esecutivi: Jeanette Volturno
Regia: Scott Beck, Bryan Woods
Sceneggiatura: Scott Beck, Bryan Woods
Cast: Hugh Grant (Signor Reed) ,Chloe East (Sorella Paxton), Sophie Thatcher (Sorella Barnes)

Trama:

Due giovani predicatrici di fede mormone, sorella Paxton (Chloe East) e sorella Barnes (Sophie Thatcher), vengono invitate nella tenuta isolata di un enigmatico signor Reed (Hugh Grant). Durante il loro incontro, le due sorelle provano un senso di ansia crescente e capiscono che le intenzioni del signor Reed non sono quelle di avere un semplice dialogo sulla Chiesa di Gesù Cristo. L'atmosfera si fa sempre più inquietante e la situazione prenderà molto presto una piega sinistra portando le due consorelle a vivere un vero incubo ad occhi aperti, che metterà a dura prova la loro fede.


Cosa ne penso (no spoiler): 
 
Heretic l'ho atteso davvero tanto, come mi capita raramente con pochissimi titoli, essendo attratto da sempre da tematiche umanistiche di stampo religioso, psicologico e filosofico.
Purtroppo le poche volte che mi carico nel tempo di aspettative, queste, almeno in parte, vengono inesorabilmente deluse, forse perché il trailer era davvero allettante e vedere il nostro Hugh Grant in questa veste del villain di turno era sicuramente stimolante, una vera novità, nel panorama stantio dei film horror dove spesso vediamo ripetersi gli stessi ruoli per gli stessi attori.
Non meno interessante era la trama; vedere infatti due predicatrici religiose essere vittima di un personaggio cosi oscuro, intelligente e malvagio, diciamocelo, non si era mai visto.
La prima parte del film, seppur definita da molti "lenta", l'ho trovata letteralmente favolosa, soprattutto per le metafore religiose, alcune davvero geniali, per l'atmosfera verosimile di tensione crescente che il regista è riuscito a creare e non di meno per la stupefacente resa attoriale di Hugh Grant, in una delle sue performance migliori di sempre. Eccelsa anche Sophie Thatcher (Sorella Barner), a mio parere, un vero astro nascente del cinema, di cui sentiremo ancora tanto parlare. La consorella interpretata da Chloe East (Sorella Paxton), leggermente più impacciata, come da copione, risulta invece un po' troppo caricaturale.
Venendo al fulcro della pellicola, il tema principale è la distruzione della fede attraverso gli assunti del signor Reed che, forte della sua grande cultura teologica e filosofica, mette di fronte le due giovani predicatrici a tutte le contraddizioni della loro fede e in generale di tutte le religioni, spingendosi fino al limite di una vera tortura psicologica, cosa che sicuramente potrà infastidire lo stesso spettatore che, religioso o meno, si troverà a provare compassione per le due giovani donne, messe alla prova cosi duramente in una situazione cosi angosciante.
Da lì a poco la trama prenderà una piega decisamente sinistra e dai dialoghi si passerà a dei veri e propri test, dove la fede delle due predicatrici sarà usata da pretesto per la loro salvezza, un vero gioco da tavolo con il signor Reed a fare da padrone con le sue pedine, cosi come le religioni, secondo lui, pilotano i fedeli. Solo per questa metafora cosi potente Heretic si meriterebbe il massimo dei voti ma purtroppo da qui iniziano le note dolenti e la discesa inesorabile verso l'abisso, a mio parere, di un bellissimo film, uno dei più originali che il cinema horror abbia partorito negli ultimi anni.

Da questo punto in poi, circa metà film, assistiamo ad una sequela di assurdità e forzature per giustificare il piano sinistro del nostro villain di turno, che a questo punto perde ogni riferimento logico dando il via, non a caso, a numerose teorie e interpretazioni che imperversano nel web, un quadro eccessivamente criptico, con il conseguente indebolimento della sceneggiatura. Dubito fortemente che l'intento iniziale degli sceneggiatori sia stato questo, sembra quasi un cambio di rotta improvvisato e delirante, che purtroppo fa perdere tutto il bello che si era creato con la prima parte della pellicola per culminare poi in un finale, che dire insensato, è un eufemismo. 
Si è cercato di premere il tasto oltremodo ad una struttura narrativa che funzionava perfettamente, trasformando la violenza psicologica in altro, uniformandosi cosi alla moltitudine di film horror già visti, cosa che proprio questo film, per sua natura, non doveva fare.

Heretic, mi dispiace dirlo, si è rivelato una bellissima idea, unica nel suo genere e coraggiosa, gestita bene solo in parte, a cui avrei voluto dare cinque stelle. Una capolavoro mancato, un peccato immenso. Il perché si debba rovinare un'idea cosi interessante rimane, per me, un vero mistero.
Il giudizio finale, per la grande originalità, resta comunque positivo e Hugh Grant ci regala in ogni caso uno dei suoi ruoli migliori, che sicuramente ricorderemo per lungo tempo.

Alla prossima recensione cari amici Cineribelli, a presto!

 
Il film piacerà a:
Chi predilige i film horror di stampo religioso o comunque connessi a tematiche psicologiche e/o filosofiche.

Il film non piacerà a:
Chi predilige gli horror con molta azione e senza troppi dialoghi, parte pregnante almeno di tutta la prima parte di questa pellicola.

Pregi:
Trama davvero originale, Hugh Grant in forma smagliante, Sophie Thatcher sempre più brava, senso di angoscia crescente nella prima parte, molto ben gestita sotto ogni punto di vista.

Difetti:
Tutta la seconda parte della pellicola, una forzatura e un'estremizzazione della prima parte, scadendo totalmente nell'inverosimile.

Curiosità sul film: (voce extra - novità)
L'attrice Sophie Thatcher (
Sorella Barnes) è cresciuta realmente in una famiglia di fede Mormone, per poi abbandonare la religione in seguito.

Giudizio finale:
lo consiglio?
 


 (Recensione a cura di Roberto Terzaroli) 
 

 
 

  

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