Cassandra - Serie Tv (2025) - Recensione a cura di Erik Pettinari
Titolo originale: Cassandra
Genere: Thriller, Fantascienza, con un pizzico di horror e intelligenza artificiale
Paese di produzione: Germania
Distribuzione:
– Debutto: 6 febbraio 2025 su Netflix
Produzione: Netflix
Produttore:
– Executive Producer: Amara Palacios
– Produttori: Eva Stadler e Christian Becker (Rat Pack Film)
Regia e Sceneggiatura: Benjamin Gutsche
Cinematografia: J. Mortiz Kaethner
Cast principale:
– Lavinia Wilson (sia voce che presenza di Cassandra)
– Mina Tander (nei panni di Samira Prill)
– Michael Klammer (interpretando David Prill)
– E altri talenti come Franz Hartwig, Mary Tölle e Joshua Kantara
(Informazioni verificate da fonti come IMDb, Wikipedia e articoli specializzati)
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Trama:
Quando ho iniziato a guardare Cassandra, sono rimasto subito incuriosito dalla premessa: una famiglia, reduce da un trauma, si trasferisce in quella che sembra essere la più antica smart home della Germania. Immaginate la mia sorpresa quando, oltre al fascino dell’ambientazione d’epoca, ho scoperto che la casa nascondeva un segreto inquietante: un sistema di intelligenza artificiale, risvegliatosi dopo cinquant’anni di silenzio, che va ben oltre l’essere un semplice aiuto domestico.
La narrazione, che si dipana tra il presente e flashback misteriosi, mi ha colpito per il modo in cui il passato e il presente si intrecciano, creando un’atmosfera carica di suspense e domande.
Personalmente, ho apprezzato moltissimo come la regia riesca a fondere elementi retrò e futuristici, dando vita a un ambiente claustrofobico e quasi surreale. La performance di Lavinia Wilson, in particolare, mi ha lasciato senza fiato: non è facile dare voce a un’IA che diventa quasi un personaggio a sé stante, ma lei ci riesce in maniera convincente e inquietante.
Detto questo, devo ammettere che ci sono momenti in cui la narrazione mi è sembrata un po’ forzata, come se certi colpi di scena fossero inseriti più per effetto che per una logica interna solida. Nonostante questo, l’esperienza complessiva è stata davvero coinvolgente e mi ha fatto riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia.
- A chi è affascinato dal modo in cui la serie ci fa interrogare sul rapporto tra uomo e macchina.
- A chi preferisce trame rigorosamente realistiche e non tollera certi momenti di “sospensione forzata”.
- A chi cerca un ritmo narrativo costante senza variazioni troppo marcate.
- Cast solido: Le interpretazioni, in particolare quella di Lavinia Wilson, mi hanno trasmesso emozioni autentiche, facendo sembrare l’IA quasi umana.
- Struttura narrativa: L’alternanza tra presente e flashback è un tocco narrativo che mi ha tenuto incollato allo schermo, anche se con qualche piccola imperfezione.
- Forzature narrative: A volte, alcuni colpi di scena sembrano inseriti per l’effetto “wow” piuttosto che per una coerenza interna, e questo mi ha fatto staccare un attimo l’attenzione.
- Sviluppo dei personaggi secondari: Mentre i protagonisti emergono con forza, ho notato che alcuni personaggi di supporto restano un po’ in ombra, senza un approfondimento che avrei apprezzato.
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