Borderlands (2024) - Recensione a cura di Enrico Pinto

  

Borderlands


Genere: Azione, sci-fi, avventura, commedia
Paese di produzione: Stati Uniti
Durata: 102 min
Regia: Eli Roth
Sceneggiatura: Eli Roth, Joe Crombie
Produzione: Arad Productions, Picturestart, Gearbox Studios, 2K Games
Produttore/i: Ari Arad, Avi Arad, Erik Feig
Cast: Cate Blanchett, Kevin Hart, Edgar Ramírez

Trama:

Cate Blanchett, il volto di Galadriel, in questa avventura veste i panni di  Lilith, una cinica e solitaria cacciatrice di taglie che vaga nell'universo alla ricerca del lavoro più redditizio sulla piazza.
Intenta a bere un drink in un bar, in attesa di ricevere il compenso per l'ultimo incarico svolto, viene avvicinata da “Atlas”, il magnate dell'azienda omonima, che le vuole affidare il compito di recuperare la figlia Tina dispersa sul pianeta Pandora, un luogo post apocalittico dove l'unica legge rimasta è quella della sopravvivenza.
Essendo Lilith nata in quelle terre desolate, zeppe di criminali e di creature mostruose, sebbene riluttante, accetta il lavoro; convinta di poter incassare la paga senza passare dal via.
Appena arrivata, viene subito scambiata per un “cacciatore della cripta”, l'ennesimo folle alla ricerca di un tesoro nascosto che si dice contenga ricchezze perdute e conoscenza sconfinata.
Quella che era iniziata come la solita missione di recupero, dopo aver scoperto la verità dietro il recupero di Tina, si trasforma velocemente in una fuga rocambolesca dalla Atlas stessa, assieme ad un ex soldato di nome Roland, uno Psycho armato di mazza e ad un robottino fastidioso che non sta mai zitto. 



Cosa ne penso (no spoiler):

Quando si parla di trasposizioni video ludiche, il rischio di ritrovarsi contro un'orda di puristi pronti a mettere i puntini sulle “I”, è sempre dietro l'angolo.
Con questo titolo incentrato sulla saga di Borderlands, per molti è stato veramente come un tiro al bersaglio. 
Trattandosi di un mondo estremamente ampio e vario (open world), pieno di dettagli e con un bagaglio di personaggi e storie davvero invidiabile, molti speravano di imbattersi in una riproduzione fedele del primo capitolo. Invece il regista ha voluto mescolare le carte, combinando elementi e personaggi slegati tra loro in maniera confusionaria, stravolgendo la storia nel suo insieme.
Se questo non bastasse a far storcere il naso ai fan: la recitazione pressoché piatta, una qualità degli effetti CGI da film di serie B (ancora peggio considerato l'hype della campagna pubblicitaria) e il voler condensare troppi elementi assieme, ha decretato il suo flop cinematografico. L'unica nota positiva in tutto ciò è stata l'aumento delle vendite dei giochi; come spesso accade in queste circostanze.
Ps: Essendo questo film legato alla stessa casa produttrice dei videogame, sono convinto che l'obbiettivo vero era l'aumento delle vendite, piuttosto che la riuscita cinematografica.

Il film piacerà a:
Chi vuole passare una serata easy vedendo un Mad Max modernizzato senza pretese.
 
Il film non piacerà a:
Praticamente chiunque abbia giocato almeno una volta ad uno dei quattro giochi fin'ora usciti.
 
Pregi:
Gli Psycho, gli abitanti di Pandora, sono fedeli ai giochi e rappresentano bene la loro follia legata a quella terra desolata. Anche Claptrap, il robottino, ha qualche gag nella manica da sfoderare.

Difetti:
Ce ne sarebbero molti da elencare. I Più rilevanti sono: la recitazione scadente della quasi totalità degli attori (le movenze ricordano quelle dei videogiochi della PS2), e una qualità degli effetti davvero scarsa per un film che avrebbe dovuto, per lo meno, non utilizzare tutto il badget solo per avere il cast stellare, mettendo in secondo piano tutto il resto.
 
Lo consiglio?




 (Recensione a cura di Enrico Pinto)
 
 








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