Beetlejuice Beetlejuice (2024) - Recensione a cura di Enrico Pinto
Genere: Commedia, fantastico, orrore
Paese di produzione: Stati Uniti
Durata: 105 min
Durata: 105 min
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Alfred Gough, Miles Millar
The Geffen Company, Tim Burton Productions, Tommy Harper Productions
Produttore/i: Marc Toberoff, Dede Gardner, Jeremy Kleiner
Tommy HarperTim Burton, Natalie Testa
Cast: Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O'Hara
Trama:
Sono passati più di trent'anni da quando il Bio-esorcista Beetlejuice (Michael Keaton) ha tentato invano di convolare a nozze, con uno stratagemma, con l'allora adolescente Lydia Deetz (Winona Rider).
La capacità unica di vedere gli spettri ha portato Lydia a ideare un famoso show televisivo, dove si propone di aiutare gli inquilini di altre case infestate, a liberarsi dei loro ospiti indesiderati.
La capacità unica di vedere gli spettri ha portato Lydia a ideare un famoso show televisivo, dove si propone di aiutare gli inquilini di altre case infestate, a liberarsi dei loro ospiti indesiderati.
I problemi familiari però, sono sempre dietro l'angolo. In aggiunta al rapporto ormai nullo con la figlia Astrid (Jenna Ortega) e quello discontinuo con la matrigna Delia (Catherine O'Hara) arriva l'atto finale con la morte improvvisa, in un tragico incidente, del suo amato padre.
Il funerale porta l'intera famiglia a tornare nella Ghost House originale, dove tutto ebbe inizio: ed è qui che la discordia tra Madre e figlia raggiunge il suo apice, dal momento che Astrid non crede nel paranormale o negli spettri.
Ma sarà proprio questo scetticismo a metterla in pericolo, obbligando Lydia ad evocare nuovamente Beetlejuice per trarla in salvo. Comunque, non sarà l'unica a dover risolvere delle beghe personali: lo stesso spiritello porcello infatti avrà il suo bel da fare per sfuggire all'ira dell'ex moglie, tornata alla carica dopo secoli di attesa.
Cosa ne penso (no spoiler):
Da grande fan di Tim Burton, la notizia di un sequel del più caratteristico film dell'eccentrico regista, ha scaturito un mix di gioia e paura. Non sono infatti molti, nel panorama cinematografico attuale, i cult anni '80 ad aver avuto un seguito che reggesse lontanamente il confronto.
Lo stesso Tim poi, col passare degli anni, aveva ormai perso il suo tocco magico, fatto di colori cupi e creature grottesche. E invece, con mia grande sorpresa, è riuscito nuovamente a tirare fuori dal baule in soffitta, un prodotto che non si limita semplicemente ad emulare lo stile originario, ma che si adatta ai nostri tempi, privilegiando un utilizzo più “pratico” degli effetti speciali, ad un uso esasperato della CGI, così da mantenere un legame più stretto tra passato e futuro.
La trama ha il grande merito di non essere scontata, collegando efficacemente diversi elementi del primo film, instaurando così nello spettatore un clima ricco di citazioni celebri, ed easter-egg sparsi qua e là.
Ovviamente non tutto è perfetto, sia chiaro. Alcune forzature a livello di sceneggiatura si notano e non sempre la recitazione risulta fluida ma dopo aver aspettato tanti anni sono errori che si possono perdonare, accantonare e mettere in un angolo buio così che non rovinino tutto.
Il film piacerà a:
Chi è legato allo stile inconfondibile del regista, il quale sembra aver ritrovato l'estro artistico che ha fatto innamorare il pubblico nei suoi anni d'oro.
Chi è legato allo stile inconfondibile del regista, il quale sembra aver ritrovato l'estro artistico che ha fatto innamorare il pubblico nei suoi anni d'oro.
Il film non piacerà a:
Chi non è un amante del genere, o che magari si aspettava una copia carta-carbone del film originale, senza inserire alcuna modernizzazione.
Chi non è un amante del genere, o che magari si aspettava una copia carta-carbone del film originale, senza inserire alcuna modernizzazione.
Pregi:
Dopo averlo visto una volta, viene subito voglia di rivederlo. La leggerezza che lo contraddistingue, vista la tematica, fa trascorrere una piacevole ora e mezza, regalando un viaggio sul treno dei ricordi, ai tanti nostalgici in trepidante attesa.
Difetti:
Alcune soluzioni adottate per compensare delle mancanze a livello di cast, potevano essere gestite meglio. Inoltre Burton, nell'intento di inserire alcune passioni personali a livello musicale (come per il primo capitolo), avrebbe dovuto contestualizzarle in maniera più verosimile, così che non stonassero con le melodie meravigliose del maestro Danny Elfman.
Lo consiglio?
Commenti
Posta un commento