Senna - Serie Tv (2024) - Recensione a cura di Erik Pettinari
Titolo originale: Senna
Genere: Biografico, sportivo, drammatico, storico
Paese di produzione: Brasile
Durata: circa 6 episodi (miniserie)
Produzione: Gullane, Netflix
Produttore: Caio Gullane, Fabiano Gullane
Regia: Vicente Amorim, Julia Rezende
Sceneggiatura: Vicente Amorim, Pedro Buarque
Cast: Gabriel Leone: Ayrton Senna , Kaya Scodelario: Laura Harrison, Alice Wegmann: Lílian de Vasconcellos Souza
Trama:
Senna racconta la vita e la carriera del leggendario pilota brasiliano Ayrton Senna da Silva, esplorando i momenti chiave che hanno definito il suo percorso. Dalla passione per i kart in giovane età, passando per il debutto in Formula 1, fino ai trionfi e le sfide con rivali iconici come Alain Prost, la serie si snoda tra successi straordinari e le difficoltà personali.
Oltre alle gare, Senna approfondisce l’eredità culturale e personale di Ayrton, mettendo in luce il suo rapporto con la famiglia, il Brasile e la fede, così come il suo impegno per una guida più sicura nel mondo delle corse. Una narrazione che culmina inevitabilmente nel tragico Gran Premio di Imola del 1 Maggio 1994, ma che celebra l’immortalità del suo mito.
Ci sono storie che vanno oltre il loro genere, ed è il caso di Senna. Più che una semplice biografia sportiva, questa serie riesce a catturare la profondità di un uomo che ha rivoluzionato non solo la Formula 1, ma anche il modo in cui il Brasile e il mondo percepivano il motorsport.
Uno dei punti forti della serie è la sua capacità di alternare momenti di pura adrenalina (le gare, le rivalità) a sequenze più intime e riflessive. L’attenzione alla dimensione umana di Ayrton è palpabile, offrendo uno spaccato unico sul campione e sull’uomo dietro il volante. Anche l’utilizzo del soprannome Beco nella serie, secondo me, è una scelta azzeccata rendendo l’uomo Senna ancor più vicino allo spettatore.
La regia è visivamente elegante e supportata da una narrazione che cerca di rimanere fedele alla figura di Senna senza cedere a facili agiografie [‘che assomiglia nel tono alle biografie dei santi’]. È un’opera che parla di passione, sacrificio e della ricerca incessante di superare i propri limiti, temi che risuonano con chiunque, anche con chi non è un appassionato di Formula 1.
Ricordo ancora quel maggio del 1994 come uno dei giorni più tristi che abbia personalmente vissuto una data molto vicina alle sensazioni che mi ha dato il ‘maledetto’ 11 settembre. Un giorno in cui per errori per destino o chissà cos’altro un uomo del carisma di Senna ci ha lasciato. Penso spesso a quante vittorie quante emozioni avrebbe potuto ancora regalare al mondo negli anni a venire. Questa serie ha saputo riportare a galla questi sentimenti e devo dire che ha saputo far sgorgare dai miei occhi delle sincere lacrime.
- Appassionati di motorsport, in particolare della Formula 1 degli anni '80 e '90.
- Chi cerca un resoconto tecnico o molto dettagliato delle corse automobilistiche.
- Ottima interpretazione di Gabriel Leone nei panni di Ayrton Senna.
- Alcuni momenti potrebbero risultare troppo drammatizzati per i puristi del racconto biografico.
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