The Crow - Il Corvo (2024) - Recensione a cura di Roberto Terzaroli

 

The Crow

Genere:  Dark Romance, Crime, Thriller
Paese: Regno Unito, Stati Uniti d'America, Francia
Durata: 111min
Produzione:  Hassell Free Productions, Davis-Films, The Electric Shadow Company, Edward R. Pressman Film, Pressman Film, Sony Pictures Entertainment
Produttore: Victor Hadida, Molly Hassell, John Jencks, Edward R. Pressman
Regia: Rupert Sanders
Sceneggiatura: Zach Baylin, William Josef Schneider
Cast: Bill Skarsgård - FKA twigs - Danny Huston

Trama:

Eric Draven torna dal mondo dei morti per vendicare la morte della sua ragazza Shelly, uccisa brutalmente insieme al suo amato da una banda di criminali.
 


Cosa ne penso (contiene spoiler):
 

Cari Cineribelli, a volte il diavolo è veramente brutto come lo si dipinge.

Odiato praticamente da tutto il popolo del web prima della sua uscita e a giudicare dagli incassi anche dal pubblico generalista delle sale, questo nuova versione del Corvo del lontano 1994 che consacrò Brandon Lee a mito maledetto (anche per via del tragico epilogo), parte già con un grandissimo svantaggio. Mettere le mani nei cult equivale a spararsi un colpo dritto nelle parti basse, però c'è una cosa da dire, apprezziamo il coraggio del regista Rupert Sanders. Tuttavia questo progetto non prende ispirazione dalla prima trasposizione cinematografica, ma dalla graphic novel originale di James O'Barr del 1989, purtroppo poco cambia visto che il paragone, in ogni caso, è abbastanza scontato.

Iniziando a parlare del film, diciamo che dopo una prima parte del tutto dimenticabile dove il nostro protagonista e la sua amata si conoscono indossano una tutina rosa e si dedicano frasi melense fastidiosissime, iniziamo pian piano a calarci dalla mezz'ora in poi nelle atmosfere del primo film, questo del tutto lontamente e con esiti infausti.

L'aria dark del Corvo del 94 carica di una tenebrosità naturale e quasi spontanea, in questo caso lascia spazio a un qualcosa di finto, costruito, dove le continue inquadrature del corvo sono l'unico aspetto rispettoso del predecessore.

La recitazione di  Bill Skarsgård, del tutto priva di mordente, si sposa con dialoghi poveri e la sensazione di trovarsi di fronte ad un attore sbagliato per questo ruolo sotto tutti gli aspetti. Si ha quasi l'impressione che il film sia stato portato a termine per finire il compitino, il che è tutto dire.

L'inquitudine e il senso di profonda malinconia del film con Brandon Lee in questo caso lasciano spazio a frasi fatte, volontà di cambiare il destino della propria amata per ragioni ignote, visto che questo amore ci viene presentato come nato dal nulla, un colpo di fulmine quasi insensato, un sentimento che non viene costruito su basi solide e che non giustifica di conseguenza la messa in atto di un simile sacrificio.

Il tutto procede in seguito in modo abbastanza scontato senza aggiungere minimanete nulla al film originale se non scene ridicole, come la parte finale totalmente trash dove assistiamo a un Eric Draven in versione samurai con una katana. Il regista si lascia andare a un vero momento di sfogo metacinematografico dove lo spettatore non conta più nulla, un distacco totale dalla trama, scene di una violenza inaudita da far invidia ai migliori film splatter di serie b, uccisioni quasi comiche che faranno felice lo spettatore medio di turno che non cerca nient'altro che sangue a fiocchi e sceneggiatura inesistente.

Un'epilogo in linea con tutta l'opera, uno schifo totale che ci regala la prima recensione con votazione "total trash" delle nostre recensioni.

Con tutto il rispetto, questa volta non ci siamo proprio.

Quando avete una serata libera, se siete fra i pochi a non averlo fatto guardatevi l'originale o in ogni caso riguardatelo per rifarvi gli occhi.

Vi lascio con la frase finale del Corvo del 94 che tanto mi ha segnato ai tempi e considero ancora una delle espressioni più belle, anche se semplice, inserita in un'opera cinematografica. Cosi, per calarci in un'atmosfera catartica e condividere una piccola emozione, ricordandoci sempre che il vero cinema per fortuna è un'altra cosa. Alla prossima recensione cari Cineribelli. 

"Un palazzo viene dato alle fiamme, tutto ciò che rimane è cenere. Prima pensavo che valesse per ogni cosa: famiglia, amici, sentimenti. Ora so, che se l'amore è amore nessuno potrà dividere due persone fatte per stare insieme.”  (Rochelle Davis - Sarah (Il Corvo 1994))

Il film piacerà a:
Spero vivamente a nessuno.

Il film non piacerà a:
Tutti i cinefili dotati di un minimo senso critico.

Pregi:
Nessuno

Difetti:
L'intera pellicola, nulla è salvabile.
 
Giudizio finale:
lo consiglio?
 




 
 (Recensione a cura di Roberto Terzaroli) 
 

 
 

  

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