Trap (2024) - Recensione a cura di Umberto Visani
Durata: 105 min
Padre e figlia a un concerto di una celebre cantante si ritrovano invischiati in quella che si rivela una trappola organizzata dalle forze dell'ordine per incastrare un pericoloso assassino.
Ho sempre apprezzato Night Shyamalan e la cifra stilistica che emerge in molte delle sue opere, tra vari "alti" (come Il sesto senso, The Village) qualche "basso" (Old) e opere di livello ondivago dove però vi era sempre qualche aspetto sufficientemente weird da rendermelo gradito. Trap parte da un soggetto di grande impatto: il concerto di una "finta/vera" star della musica (la figlia del regista, Lady Raven/Saleka, che nella realtà non ha un pubblico così ampio ma che, grazie al film, sta vedendo aumentare fortemente la propria notorietà) cui partecipano un padre con la figlia adolescente, fan sfegatata di Lady Raven.
Da subito emerge come al concerto sia presente un numero spropositato di forze dell'ordine, il cui ruolo non è di semplice gestione dell'ordine pubblico ma di tendere una trappola (da cui il titolo del film) a un pericoloso serial killer la cui presenza al concerto risulta sicura dalle indagini degli inquirenti.
Soggetto narrativo di sicuro impatto che però, nel suo svolgimento, non si trova sorretto da una sceneggiatura altrettanto convincente, con un crescendo di eventi spesso molto improbabili che si intersecano tra loro imponendo allo spettatore una forte sospensione del giudizio.
Elemento eclatante, che però non riveleremo, per quanto emerga anche in alcuni trailer, è che l'identità dell'assassino viene rivelata subito, per cui lo spettatore sa chi sia il soggetto ricercato e vede quindi la classica caccia all'uomo che, però, tanto classica non è, con voli pindarici a tratti discutibili in quanto fortemente esagerati e poco credibili.
Credibilità che, però, in un'ottica di ricerca del realismo non rappresenta ciò che uno debba e voglia attendersi dalle opere di Shyamalan, per cui pur non trattandosi affatto del suo miglior film è pur sempre di una produzione la cui visione mi sento di consigliare.
Il film piacerà a:
Gli amanti di altre opere di Shyamalan e, in parte, anche di Nolan e a chi cerca trame fuori dell'ordinario.
Il film non piacerà a:Chi cerca maggior realismo, dal momento che tanti aspetti della sceneggiatura tendono a risultare poco credibili.
Pregi:Soggetto innovativo, contesto narrativo (un concerto in grande stile) di forte impatto, caccia all'uomo in un ambiente insolito.
Difetti:Progressione della trama con scelte narrative poco razionali.
Recensione a cura di Umberto Visani
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