Kinds of Kindness (2024) - Recensione a cura di Umberto Visani

 

 

Genere: commedia, drammatico, grottesco
Paese: Stati Uniti d'America, Regno Unito, Irlanda
Durata: 164 min
Produzione: Element Pictures, Film4, TSG Entertainment, Searchlight Pictures
Produttore esecutivo: Yorgos Lanthimos, Ed Guiney, Andrew Lowe, Kasia Malipan
Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura: Efthymis Filippou, Yorgos Lanthimos
Cast: Emma Stone - Jesse Plemons - Willem Dafoe

Lo consiglio? 
 


 
 
Trama:

Film "tripartito", con tre trame distinte: un uomo che prende ordini letteralmente su ogni aspetto della propria vita da una figura misteriosa; un poliziotto la cui moglie, scomparsa in mare, ritorna ma mostra gusti e caratteristiche diverse; una setta in cui due membri hanno il compito di trovare una donna capace di resuscitare i morti.




Cosa ne penso (no spoiler):
 
Kinds of Kindness, film del 2024 del regista greco Yorgos Lanthimos, è il film che maggiormente mi ha colpito di recente, sicuramente la pellicola più "lynchana" degli ultimi anni.

Il film è un trittico di storie con lo stesso cast (Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley e Hong Chau) nei panni di personaggi diversi in tre trame indipendenti. Nella prima storia, Willem Dafoe interpreta un ricco uomo d'affari che esige assoluta fedeltà dai suoi dipendenti (tra cui Jesse Plemons), tanto da fornire loro istruzioni scritte su come vivere la propria vita in ufficio e fuori. Ma cosa succede quando un dipendente si allontana dal copione scritto da Defoe?

Nella seconda vicenda, Plemons interpreta un agente di polizia di una piccola cittadina la cui moglie (Emma Stone) scompare durante una spedizione in mare. Una volta ritornata all'improvviso, Plemons si convince che ella non è in realtà la sua vera moglie ma che è stata sostituita, per quanto sembri identica nell'aspetto esteriore. Nel terzo episodio, Emma Stone fa parte di una setta guidata da Dafoe e si mette alla ricerca di una donna in grado di far resuscitare i morti.

Ad accomunare le tre storie, una New Orleans e dintorni molto oscuri, vuoti, con personaggi di contorno che sembrano mere comparse in un mondo bizzarro, con tanto di coro greco nel terzo episodio, sicuro tributo alle origini del regista.

Il fatto che tutti questi personaggi diversi siano interpretati dagli stessi attori può far pensare come essi stessi possano essere visti come soggetti reincarnati in vite diverse/parallele, il che non stonerebbe con la ratio surreale e, a volte, soprannaturale del film, ma potrebbe anche indicare qualcos'altro.

In tutte e tre le storie, ciò che manca è sicuramente una "kind of kindness" che dà il titolo al film. Non c'è alcuna gentilezza, solo stranezza, singolarità e orrore.

Il film piacerà a:
Gli amanti dei film di David Lynch e di opere surreali con tocchi di mistero e aspetti onirici.
 
Il film non piacerà a:
Chi cerca una razionalità forzata a tutti i costi e predilige il realismo come corrente letteraria e cinematografica.
 
Pregi:
Tre trame di grande impatto, per nulla banali, con una fotografia e una colonna sonora di livello assoluto.

Difetti:

Difficile trovare difetti a un'opera così ben strutturata e ideata.
 
 (Recensione a cura di Umberto Visani)



 
 




 
 

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