CASTAWAY ON THE MOON (2009) - Un piccolo gioiello
Retrospettiva a cura di: Roberto Terzaroli
Titolo originale: 김씨 표류기 (Kimssi Pyoryugi)
Piattaforma di distribuzione: CG Entertainment, Tucker Film, Far East Film Festival
Genere: Commedia, drammatico, romantico
Durata: 116 minuti
Casa di produzione: Horizon International, Flash Forward Entertainment
Regia: Lee Hae-jun
Sceneggiatura: Lee Hae-jun
Cast: Jung Jae-young (Kim Seung-geun), Jung Ryeo-won (Kim Jung-yeon), Yang Mi-kyeong (madre di Jung-yeon), Lee Sang-hun (padre di Seung-geun), Koo Gyo-hwan (operaio), Won Chang-yeon (esaminatore)
Trama:
Kim Seung-geun, un uomo in crisi, tenta il suicidio e finisce naufrago su un isolotto nel fiume Han. Da lì inizierà una corrispondenza, tramite messaggi in bottiglia, con Jung Ryeo-won, una ragazza hikikomori. Il loro rapporto evolverà nel tempo fino all’epilogo finale.
Cosa ne penso (no spoiler):
Ma guarda se dovevamo tirare fuori un film coreano per parlare di buon cinema. Ebbene sì perché Castaway on the Moon rappresenta quello che dovrebbe regalarci un film, un'emozione, pura e semplice, senza storie particolarmente intricate; la semplicità infatti, paradossalmente, è la cosa più difficile da realizzare all'atto pratico, dal momento che, almeno nel cinema occidentale, tutto ciò che è complicato sembra attirare i plausi del pubblico radical chic di turno, da sempre presente e pronto ad influenzare il gusto collettivo. Ma veniamo a noi.
Questo film, che si potrebbe anche considerare il Cast Away di Zemeckis in versione coreana, si discosta di gran lunga da quest'ultimo per un tocco in più di sensibilità. Se Cast Away col nostro caro Tom Hanks faceva combaciare la speranza con l'illusione, in questo caso la speranza equivale a certezza, l'amore non è la spinta per continuare a credere nel domani, l'amore è realizzazione, sofferenza, gioia, ma tutto questo per attuare qualcosa di profondamente pratico, ovvero l'unione di due anime in senso spirituale e fisico.
Castaway on the Moon, anche se viene descritto, secondo me erroneamente, dalle testate cinematografiche come un commedia, ci porta alla luce un sentimento estremamente profondo, costituito dall'incontro di due solitudini. Kim Seung-geun voleva suicidarsi ma ora è costretto a vivere una seconda vita, alla quale alla fine si affeziona, ma gli manca qualcosa, ovvero una connessione, e la trova tramite Kim Jung-yeon, la ragazza hikikomori che l'osserva tutte le sere con il suo teleobiettivo e che a sua volta, attraverso di lui, riesce a uscire dalla sua condizione, una vera e propria trasformazione, come avviene nelle vere storie d'amore. Per una volta liberiamoci dalle influenze da quei film orrendi, e purtroppo molti diffusi, che esaltano i rapporti tossici e distruttivi, e apriamo la mente e il cuore con una bella storia che ci dimostra il vero potere salvifico dell'amore.
Questo film l'ho scoperto grazie a diversi creator di YouTube, e per una volta devo ringraziare la rete, in quanto Castaway on the Moon è un piccolo gioiello. Un film a cui, devo dire, mi sono approcciato con scetticismo ma che mi ha fatto vivere quelle sensazioni che in una pellicola non provavo da tempo, ovvero pace interiore e benessere. Ve lo consiglio vivamente. Fatevi questo regalo e guardatelo.
Alla prossima recensione cari amici Cineribelli!
Il film piacerà a:
Chi apprezza le pellicole profonde a sfondo sentimentale, senza cadere nella malinconia e nel pianto facile.
Chi apprezza le pellicole profonde a sfondo sentimentale, senza cadere nella malinconia e nel pianto facile.
Il film non piacerà a:
Chi cerca un particolare dinamismo. La sceneggiatura, nonostante qualche leggera variazione, è abbastanza statica, a tratti ripetitiva, ma funziona alla grande.
Pregi:
Tanto cuore e intelligenza. Alcune sequenze a un occhio attento sfiorano la poesia.
Tanto cuore e intelligenza. Alcune sequenze a un occhio attento sfiorano la poesia.
Difetti:
Le sequenze di contatto fra l'uomo e la ragazza hikikomori sono un po' ripetitive ma non tolgono bellezza al resto della trama. Il film è esente da veri e propri difetti.
Giudizio finale:
lo consiglio?
lo consiglio?
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