FROM - PRIMA STAGIONE (2022)
Recensione a cura di: Umberto Visani
Genere: drammatico, horror, giallo
Paese di produzione: Stati Uniti
Episodi Stagione: 10
Casa di produzione: Epix
Ideatore: John Griffin
Produttori: Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner, Jack Bender
Cast principale: Harold Perrineau (Boyd Stevens), Catalina Sandino Moreno (Tabitha Matthews), Eion Bailey (Jim Matthews), David Alpay (Jade), Scott McCord (Victor)
Trama:
Un paesino sperduto nella provincia americana da cui nessuno sembra riuscire a uscire. Chi vi arriva, spesso non ricorda come ci sia arrivato, e ogni tentativo di fuga finisce con un ritorno inevitabile al villaggio, che sembra avere una volontà propria, quasi come un’entità oscura e viva. Di notte, creature inquietanti emergono dai boschi minacciando gli abitanti, costretti a seguire regole ferree per sopravvivere. Boyd Stevens, ex militare, assume il ruolo di sceriffo e guida i residenti nella lotta contro questa realtà claustrofobica. Altri personaggi, come la famiglia Matthews e l’ingegnere Jade Herrera, affrontano traumi personali e visioni inquietanti, mentre il mistero sul perché e come il paese trattenga chiunque vi entri rimane avvolto nell’ombra, alimentando tensione e inquietudine.
Fin dal primo episodio, From si è rivelata una serie congeniale al mio modo di intendere il racconto televisivo (e non solo): una storia costruita attorno a un mistero centrale potente e affascinante. Il piccolo paese che imprigiona chiunque vi metta piede non è solo un luogo fisico, ma un vero e proprio personaggio: una presenza viva, una forza invisibile che plasma e mette alla prova i suoi abitanti. In questo senso, la serie evoca inevitabilmente Lost, non solo per la partecipazione di uno dei suoi attori protagonisti, ma soprattutto per la concezione dello spazio come prigione fisica e metafisica al tempo stesso.
Come l’isola di Lost, il paese di From si configura in parte come una sorta di contrappasso, un luogo che punisce o prova i suoi “ospiti” attraverso sfide tanto psicologiche quanto sovrannaturali. Non è un mero spazio geografico, ma un’arena in cui si svolge un dramma esistenziale: la lotta per mantenere la propria umanità di fronte all’assurdo e al terrore che provengono dall’ignoto. In questo senso, la difficoltà di fuggire dal villaggio richiama anche Wayward Pines, dove il tentativo di lasciare il luogo si scontra con una forza implacabile e misteriosa che impedisce ogni via di uscita, rinforzando la sensazione di prigionia e di destino ineluttabile.
La sua essenza oscura si manifesta nelle figure inquietanti che popolano le notti, come ombre ancestrali, e nel bambino misterioso nei boschi che, più che un semplice elemento narrativo, è un simbolo di innocenza corrotta e di un destino più grande e ineluttabile.
La presenza di indizi disseminati, come i disegni che anticipano eventi futuri, aggiunge un livello di profondità che premia la visione attenta e riflessiva. Sono dettagli che non solo alimentano il mistero, ma suggeriscono un disegno più ampio e oscuro, una verità nascosta che gradualmente si svela, alimentando la suspense senza mai sciogliere del tutto l’enigma, quantomeno fin dove sono arrivato finora, vale a dire la prima stagione.
From è una serie che non si limita a raccontare una storia di sopravvivenza o a costruire un semplice thriller sovrannaturale. È un viaggio nell’ignoto che esplora le paure ancestrali, il senso di isolamento e la fragile tenuta della mente umana di fronte a un male che sembra radicato nel tessuto stesso del luogo. L’orrore non è solo esterno, ma interno, psichico, esistenziale.
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