BRING HER BACK (2025) RECENSIONE FILM - Tra lutto e ribrezzo

  

Locandina del film Bring her Back 2025


Recensione a cura di: Roberto Terzaroli

Titolo originale: Bring Her Back
Genere: Horror psicologico
Durata: 104 minuti
Casa di produzione: Causeway Films, RackaRacka Studios, SAFC Studios, Salmira Productions
Piattaforma di distribuzione: Eagle Pictures (Italia), A24 (USA), Sony Pictures Releasing International
Produttori: Samantha Jennings, Kristina Ceyton
Regia: Danny Philippou, Michael Philippou
Sceneggiatura: Danny Philippou, Bill Hinzman
Cast: Billy Barratt (Andy), Sora Wong (Piper), Jonah Wren Phillips (Oliver), Sally-Anne Upton (Wendy), Stephen Phillips (Phil), Mischa Heywood (Cathy), Sally Hawkins (Laura), Olga Miller (Macia), Liam Damons (Isaiah), Alina Bellchambers (Kiera Grey)

Trama:

Andy, un adolescente problematico e sua sorella ipovedente Piper, dopo la morte del padre, vengono affidati a Laura, psicologa disturbata e traumatizzata dalla perdita di sua figlia, che tiene già in custodia Oliver, un ragazzino con mutismo selettivo. La convivenza assumerà da subito tratti inquietanti e ben presto il progetto della madre adottiva si rivelerà in tutta la sua natura più macabra. 


Cosa ne penso (no spoiler): 
 
Bring Her Back è uno degli horror più chiacchierati dell'anno, osannato da molti critici e sembra anche dal grande pubblico tranne qualche eccezione, di cui forse fa parte il sottoscritto.  
Ho visto il film ieri sera ma questa è una di quelle pellicole da digerire con calma, non per la trama, del tutto comprensibile e chiarissima, ma per alcuni elementi in parte subliminali, particolari che tornano alla mente pian piano, una volta usciti dalla sala.  
Partiamo subito col dire che qualcosa non funziona, e del tutto sinceramente, non saprei dire quale aspetto in particolare, sembra quasi che la sceneggiatura sia stata scritta in corso d'opera. Si passa infatti da un incipit decisamente sottotono e con atmosfera quasi da commedia americana in cui Laura, la madre adottiva, con un fastidioso overacting mette subito a nudo la sua personalità disturbata, a un cambio di rotta repentino dopo che Oliver, l'altro ragazzo adottivo, inizia a comportarsi in modo decisamente anomalo, per usare un eufemismo. A quel punto la pellicola diventa un vero e proprio body horror diventando a mio parere molto meno interessante, non che fino a quel momento sia stata un capolavoro, tutt’altro. Fatto sta che nonostante difetti, evidenti e non, l'elemento inquietante continua a essere strisciante per gran parte della trama, forse in parte per lo sguardo di Piper, dato dai problemi di vista, e in parte anche per l'aspetto esoterico di cui preferisco non parlare per non farvi spoiler. Quest'ultimo da tutte le testate è stato propinato come il fulcro del film e purtroppo è propaganda pura. Ultimamente sempre di più le pellicole ci vengono vendute in modo ingannevole, come i prodotti sugli scaffali dei supermercati, sarà un cambio di rotta nel settore del marketing cinematografico per attirare spettatori nel periodo in cui lo streaming ormai fa da padrone, chissà.  
Bring Her Back, in ogni caso, è una pellicola incentrata sull'elaborazione del lutto con elementi body horror e magico-esoterici, ma purtroppo non funziona in entrambi gli aspetti. Il primo a parte il ribrezzo e una sottilissima vena comedy non spaventa, il secondo molto è interessante ma poco approfondito.  
Mi dispiace perché per Bring Her Back avevo grandi aspettative, l'ho atteso molto. La mia non è un'opinione negativa ma la realizzazione finale non è fra le migliori. Vorrei sempre premiare le pellicole originali con dei voti molto alti, almeno per il coraggio, ma devo attenermi alla mia onestà intellettuale.  Siamo chiari, ci sono elementi interessanti, l'atmosfera per certi versi richiama anche Hereditary di Ari Aster, film bello quanto raccapricciante, per quel senso di macabro misto a dramma familiare. Le pellicole hanno più di un punto in comune ma è difficile competere con uno dei maggiori registi dell'elevated horror. Questo film ci prova, ma non è facile raggiungere certe vette.  
Purtroppo credo che l'instabilità mentale di Laura, messa in faccia allo spettatore fin da subito, abbia giocato molto a sfavore di tutta la trama, le carte andavano giocate meglio anche perché l'idea di fondo è ottima.  
Nonostante il mio giudizio non sia eccellente la pellicola è da vedere, in ogni caso ci sono buoni spunti narrativi anche se non realizzati nel migliore dei modi. L'impegno c'è e si vede, nonostante tutto.

Forse questa è una di quelle pellicole che rivaluterò nel tempo ma per ora non riesco a sbilanciarmi troppo. 

Alla prossima recensione amici Cineribelli!

Il film piacerà a:
Chi apprezza i body horror con elementi esoterici

Il film non piacerà a:
Ai stomaci deboli, alcune scene possono essere disturbanti

Pregi:
Abbastanza inquietante, atmosfera da elevated horror pur non essendolo. Un bel finale, anche se molto drammatico e poco horror.

Difetti:
Qualcosa non funziona a livello di sceneggiatura. L'overacting fastidioso di 
Sally Hawkins è il vero tratto disturbante della pellicola, quasi più degli elementi body-horror.

Giudizio finale:
lo consiglio?
 



Recensione a cura di: Roberto Terzaroli


 

 
 


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