HERESY (2025) RECENSIONE FILM – Lontano da The Witch
Recensione a cura di: Roberto Terzaroli
Titolo originale: Heresy
Genere: horror psicologico
Durata: 61 minuti
Casa di produzione: Make Way Films, VPRO, NPO
Piattaforma di distribuzione: CG Digital, Amazon Prime Video, AppleTv+
Produttori: Martin Koolhoven
Regia: Didier Konings
Sceneggiatura: Marc S. Nollkaemper
Cast: Anneke Sluiters (Frieda), Len Leo Vincent (Hikko), Reinout Bussemaker (Bartholomeus), Nola Elvis Kemper (Sasha)
Trama:
In un paesaggio medievale olandese, una donna accusata di infertilità e perseguitata come eretica viene brutalmente aggredita dal macellaio del villaggio, deciso a “purificarla” con la forza. Riesce a fuggire nella foresta, dove incontra una Witte Wief, uno spirito ancestrale femminile del folklore olandese che le offre protezione, cambiando le carte in tavola e innescando un susseguirsi di eventi che sconvolgeranno la comunità.
Cosa ne penso (no spoiler):
Amando i folk horror, ovvero le pellicole che mescolano superstizione e spiritualità, mi sono approcciato a questa produzione indipendente con grande interesse. Devo dire che mi ha colpito subito l'ottima messa in scena e l'atmosfera. Il fatto poi di poter fruire soltanto della lingua originale dona alla pellicola un realismo molto particolare, adatto a questo genere.
Il film, che dura poco più di un'ora, si ispira a mio parere, in modo più o meno palese, al capolavoro The Witch di Robert Eggers, di cui forse parleremo in futuro, mancando però di tutto lo sviluppo narrativo e dell'intensità disturbante del predecessore.
In questo caso si è optato per il cambio di contesto culturale: mentre The Witch è ambientato nelle campagne americane del New England, qui ci troviamo nel tardo medioevo olandese e il tutto si adatta alle creature folkloristiche locali, ma il succo non cambia. Come unica differenza, in questo caso la donna raggiunge la liberazione attraverso una via leggermente diversa; le Witte Wieven infatti non sono entità malvagie nel senso classico, ma figure del folklore olandese e germanico antico, legate a miti precristiani e spesso associate a sapienza femminile, guarigione e protezione, demonizzate in seguito con l'arrivo del cristianesimo.
Il problema principale della pellicola è essenzialmente la sua durata: in un'ora è veramente difficile affrontare una tematica simile se non in modo accennato e con un risultato finale di non compiuto. Mentre Eggers nel suo The Witch mette in atto un crescendo di tensione fino alla svolta finale, in questo caso è tutto molto caotico e frettoloso, e privo di coinvolgimento, come il voler portare il compito a casa.
Siamo invasi da pellicole, in questo periodo storico, che puntano sulla liberazione del femminile, e questo per certi versi è sicuramente un bene, ma è una tematica allo stesso tempo da trattare con cura, senza fretta e in senso cinematografico, con originalità.
È proprio questo che manca ad Heresy: una storia tutta sua, una propria strada. Si batte un sentiero già battuto, e questo, se da una parte rende tutto più facile, dall'altra non coinvolge. Heresy, secondo il mio giudizio soggettivo, non si meriterebbe la sufficienza, ma darò la mia opinione finale basandomi su una fetta di pubblico più ampia.
Il film piacerà a:
A chi cerca un folk horror senza troppi momenti di tensione e jump scare. Seppur presenti sono ridotti all'osso. La pellicola si basa più sull'atmosfera che sul vero e proprio terrore, questo può renderla fruibile a qualche spettatore in più.
A chi cerca un folk horror senza troppi momenti di tensione e jump scare. Seppur presenti sono ridotti all'osso. La pellicola si basa più sull'atmosfera che sul vero e proprio terrore, questo può renderla fruibile a qualche spettatore in più.
Il film non piacerà a:
Chi cerca un folk horror di spessore, stile The Witch.
Pregi:
Ottima atmosfera e fotografia, cosi come la colonna sonora. Buona anche la perfomance attoriale di Anneke Sluiters, l'attrice protagonista nei panni di Frieda.
Ottima atmosfera e fotografia, cosi come la colonna sonora. Buona anche la perfomance attoriale di Anneke Sluiters, l'attrice protagonista nei panni di Frieda.
Difetti:
Decisamente troppi: eccessiva brevità, sceneggiatura priva di mordente, sa tutto di già visto e questo è sicuramente il punto più negativo
Giudizio finale:
lo consiglio?
lo consiglio?
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