The End of the F***ing World - Stagioni 1-2 (2017) - Recensione a cura di Roberto Terzaroli
Genere: dramma adolescenziale, thriller, commedia nera
Paese di produzione: Regno Unito
Distribuzione in Italia: Netflix (dal 5 gennaio 2018 al 5 novembre 2019)
Stagioni e durata episodi: 2 stagioni, 16 episodi totali, durata 19–25 minuti ciascuno
Soggetto: basato sul fumetto The End of the Fucking World di Charles Forsman
Casa di Produzione: Clerkenwell Films, Dominic Buchanan Productions
Produttori: Kate Ogborn, Ed Macdonald, Murray Ferguson, Andy Baker, Petra Fried, Dominic Buchanan, Jonathan Entwistle
Regia: Jonathan Entwistle, Lucy Tcherniak
Sceneggiatura: Charlie Covell
Cast principale: Alex Lawther (James), Jessica Barden (Alyssa), Gemma Whelan (Eunice Noon), Wunmi Mosaku (Teri Darego), Steve Oram (Phil), Christine Bottomley (Gwen), Naomi Ackie (Bonnie), Navin Chowdhry (Tony), Barry Ward (Leslie Foley), Jonathan Aris (Clive Koch)
Trama:
Due adolescenti problematici, James e Alyssa, decidono di fuggire insieme dalle loro vite infelici per provare l’ebbrezza della libertà. Ben presto si ritroveranno invischiati in situazioni fuori dal comune e la loro scappatella prenderà una piega piuttosto macabra. Fra situazioni al limite dell’inverosimile, separazioni e ritorni, i due giovani vivranno lo scorrere del tempo senza dimenticarsi mai l’uno dell’altra, ricercando inconsciamente quella sensazione di libertà che non riusciranno mai più a ritrovare.
Amo da sempre le serie TV basate su drammi adolescenziali, e *The End of the F***ing World* non fa eccezione. Ispirata all'omonimo fumetto di Charles Forsman, questa serie è l'ideale per un binge watching sfrenato, essendo tutti episodi molto corti e, devo dire, molto ben separati, anche se ovviamente legati da un filo comune.
Molti di voi potrebbero pensare che le serie teen drama siano adatte a un determinato target, ma in questo caso sareste proprio fuori strada. The End of the F***ing World è una serie abbastanza cupa, condita da un sottile umorismo nero che, nonostante metta al centro l'intesa fra due adolescenti estremamente problematici, fa riflettere lo spettatore maturo su tematiche molto delicate, quali il suicidio, l'abuso, la solitudine e l'abbandono.
I due ragazzi, James e Alyssa, interpretati magistralmente da Alex Lawther e Jessica Barden, coinvolgono talmente tanto da far quasi dimenticare allo spettatore di assistere a un prodotto di fantasia, il che è tutto dire. Il loro rapporto, dapprima davvero molto immaturo ma desideroso di libertà, evolve nel tempo e riesce a farlo in sole due stagioni da otto episodi; anche questo aspetto fa riflettere sull'ottima messa in scena della sceneggiatura.
La serie ci mostra una tipologia di legame non basato sulle smancerie e sui romanticismi patinati delle serie adolescenziali, tutt'altro. Il legame fra i due ragazzi è folle, tormentato, fatto di gesti estremi, facendo sorgere la consapevolezza che ci sia molto più sentimento in ciò che non mostriamo, e nell'odio e nel rancore nati dal non riuscire a vivere appieno le nostre emozioni.
Tutto questo è The End of the F***ing World: una serie folle, estremamente tenebrosa, seppur condita da svariati sorrisi forzati e attraversata da un fortissimo senso di solitudine che vivono queste due anime alla ricerca di un senso nella loro infelice esistenza. Un viaggio che in fondo, riguarda tutti noi.
Se siete titubanti, dategli una possibilità: sono certo che non ne rimarrete delusi.
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