Il corpo (2024) - Recensione a cura di Umberto Visani

 

il corpo

Genere: Thriller
Paese di produzione: Italia
Durata: 101 min
Produzione: Eagle Pictures, Sony Pictures International Productions
Produttore: Tarak Ben Ammar, Roberto Proia
Regia: Vincenzo Alfieri
Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Giuseppe Stasi
Cast: Claudia Gerini, Giuseppe Battiston, Andrea Sartoretti

Trama:

Quando il corpo di Rebecca Zuin (Claudia Gerini), ricca imprenditrice, sparisce dall’obitorio, l’ispettore Cosser (Giuseppe Battiston) cerca di fare luce sulla vita della donna, indagando sul marito, Bruno Forlan (Andrea Di Luigi), e su altre persone che potevano avere un movente per ucciderla.



Cosa ne penso (no spoiler):
 
Sono andato a vedere Il Corpo dopo aver visto il trailer, colpito da una trama estremamente accattivante e dalla palette cromatica particolarmente cupa e oscura, con una Roma più vicina a Gotham City che alla città che si tende a vedere in altre opere.
La vicenda parte in maniera piuttosto standard per un giallo, con la morte inspiegabile di una donna altolocata per un non ben motivato arresto cardiaco. Il primo elemento di singolarità porta subito la storia su sentieri meno percorsi, con la scomparsa del cadavere dall’obitorio, scomparsa avvenuta contro ogni possibilità logica dal momento che l’obitorio era provvisto di varie porte chiuse e allarmate, con tanto di guardia giurata messa k.o. e investita mentre cercava aiuto, ripresa da una telecamera che la vede fuggire terrorizzata.
Le indagini convergono subito sul giovane marito, ricercatore universitario che aveva appeso il cappello al chiodo diventando, grazie alla moglie, direttore di un’azienda bio-tech ma che gestiva ben due amanti: la sorellastra della moglie e una giovane studentessa conosciuta una sera a una festa in un locale romano.
Il film, una sorta di “tragedia” degli equivoci, spinge molto sulla complessità della moglie e punta in varie direzioni: morta, cadavere sottratto, viva ma scomparsa, “dea ex machina” vogliosa di farla pagare al marito fedifrago orchestrando uno “scherzo” ad altissimo grado di complessità... Ovviamente non possiamo dire di più, se non che il disvelamento finale è andato contro ogni aspettativa.
Il livello di recitazione è altissimo, il che non è così scontato con le produzioni nostrane. Lo stesso dicasi per la fotografia e per la regia, che danno vita a un prodotto a tratti kubrikiano per precisione formale e potenza visiva.
Battiston, nel ruolo dell’ispettore, è magistrale nella sua interpretazione, come anche Claudia Gerini. L’unico aspetto che, in piccola parte, toglie un plauso incontestato alla pellicola è il fatto che si tratti di una sorta di remake del film spagnolo El Cuerpo, uscito una decina di anni fa, il che implica che il soggetto e la trama sono copiativi di quello spagnolo, ma è un elemento che può “rovinare” la visione esclusivamente a chi avesse visto El Cuerpo.

Il film piacerà a:
Amanti dei gialli a tinte fosche, con sviluppi fortemente inaspettati e trame complesse.
 
Il film non piacerà a:
Chi avesse già visto El Cuerpo e chi ritenesse che certe svolte nella trama siano troppo forzate.
 
Pregi:
Trama molto intrigante, prestazioni attoriali eccelse, regia e fotografia di alto livello.
 
Difetti:

È il remake di un film spagnolo, il che non è necessariamente un difetto ma toglie l’afflato innovativo dell’opera, essendo “copiativa”.
 
Lo consiglio? 






 (Recensione a cura di Umberto Visani)
 



 
 



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